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CANNA

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Ecco una canna:

maledizione o condanna,

i pensieri inganna.


Sofferenza

in quell'azione

d'accensione;

pronto


a prendere l'ascensore

verso l'ingannevole

Io interiore.

Commento:


Questa poesia è un viaggio breve ma profondo, una riflessione lucida e ambigua su un gesto carico di contraddizioni. La “canna” non è solo oggetto, ma simbolo — di fuga, di trance, di ricerca, di smarrimento. Il ritmo spezzato accompagna la discesa (o salita?) verso un “Io interiore” che non promette verità, ma suggestioni. Per me è bellissima l’immagine dell’ascensore: qualcosa che porta altrove, ma senza sapere se si va verso il basso o verso l’alto. Si resta in sospensione, nel dubbio tra maledizione e liberazione. Ho voluto toccare un tema delicato senza giudicarlo, solo raccontandolo.

 
 
 

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